Quante volte capita di dover dire le cose più e più volte prima di vedere i figli farle? Chi ha difficoltà a farsi obbedire può provare un nuovo metodo: evitare di ripetersi. Ecco come ha cambiato il mio rapporto coi ragazzi, ottenendo di più con molta meno fatica.
È finito il periodo estivo, sono terminate le vacanze e, ormai, è arrivato il fatidico rientro in classe dei ragazzi. Durante questa pausa, mi sono ritrovata a pensare a quando, molti anni fa, sono stata in Toscana con i miei figli. Era agosto e mi trovavo in un residence molto attrezzato, con bar, piscina e giochi per i bambini. Ed è lì che ho ideato il mio metodo che consente di raggiungere obiettivi più elevati con meno dispendio di energia e voglio consigliare a chi ha difficoltà a farsi obbedire.
In un pomeriggio come tanti, mio figlio più grande stava giocando con un altro bambino al calcio balilla nell’area dedicata ai ragazzi di sei o sette anni. Gli avevo concesso dieci minuti, ma, scaduti da tempo, ancora non era tornato da me. Sono quindi andata a richiamarlo, ma i miei tentativi di attirare la sua attenzione rimasero vani. A tal punto che un signore che passava mi chiese se continuassi a ripetere la stessa frase perché mio figlio fosse sordo. Rimasi stupita da quella domanda e risposi che ci sentiva benissimo. Mi suggerì, allora, di smettere di ripeterglielo all’infinito, perché tanto mi aveva sentito di sicuro e non avrei ottenuto niente. Non solo, avrei sprecato voce ed energia inutilmente. Proprio mentre parlavamo, infatti, mio figlio si staccò dal gioco, salutò l’altro bambino e mi raggiunse, pronto ad andare. Vi lascio immaginare il mio stupore davanti a quella scena.
Difficoltà a farsi obbedire? Evitate di ripetervi
Fu da questo momento che mi misi a riflettere e a pormi in modo diverso con i miei figli. Ed è da qui che nasce il mio consiglio per chi ha difficoltà a farsi obbedire: evitate di ripetervi. Una volta che si smette di dire e ridire sempre la stessa cosa, si scopre che con la pazienza e la fiducia si ottiene molto di più dai ragazzi. Li si spinge a responsabilizzarsi, a capire quando è ora di smettere di giocare e fare quello che gli è stato chiesto. Sicuramente ci vorrà del tempo, come per tutte le lezioni che si imparano nella vita, ma il risultato è permanente e i vostri figli saranno più sereni.
Dopo essermi documentata, infatti, posso assicurarvi che i bambini sentono tutto quello che diciamo, anche quando non ci stiamo rivolgendo a loro. Dubitare che ci abbiano sentito significa mandare il messaggio che non ci fidiamo. Quando, magari, siamo solo irritati da fattori esterni e che non dipendono dai figli o dalla conversazione in corso. Può capitare a tutti di avere una giornata storta e di essere stressati. O di essere stanchi dopo otto ore in ufficio particolarmente pesanti. Oppure, ancora, di essere frustrati perché si hanno troppi impegni e non si riesce a fare tutto ciò che si vuole. Tuttavia, cerchiamo di non riversare queste emozioni negative su di loro e concediamogli il beneficio del dubbio.
“Nulla succede ad opera dei demoni; non esistono demoni. Ognuno può compiere opere di magia, ognuno può raggiungere i propri fini, se sa pensare, se sa aspettare, se sa digiunare.” (Siddharta, Hermann Hesse)
Guardandomi indietro, nel mio lungo percorso educativo con i figli, mi sono resa conto che non ho mai ottenuto niente affannandomi. Al contrario, il risultato era che mi trovavo sfinita e impotente. Ho cercato, invece, di dar loro fiducia, anche se all’inizio non obbedivano. Questo processo, sicuramente non facile, non deve per forza essere compiuto da soli. Ammettere di essere in difficoltà non è una debolezza e ci si può sempre rivolgere a una persona competente che ci aiuti a capire come poter modificare il nostro atteggiamento in modo costruttivo, anche quando sembra troppo radicato.